Libri in Italia: lettori stra-ordinari


Vi propongo un mio articolo uscito oggi tra le pagine de Il Resto del Carlino di Reggio Emilia...

Siamo proprio sicuri di aver perso la magia della lettura? 

Di aver davvero rinunciato a  quello spazio privato dove ci si può isolare dal mondo ordinario per tuffarsi di testa in un mondo straordinario? 

Possibile? 

Soprattutto considerando che, in tempi come questi dove la parola evasione assume contorni tanto preziosi, un gesto semplice come aprire un libro (o scorrere le pagine di un ebook o ascoltare un audiolibro) permette in un lampo di aprire le porte verso avventure inimmaginabili. 

Per questo la mia risposta alla domanda iniziale è: credo proprio di no

Un punto di vista confortato sia dalla mia personale esperienza di scrittrice di romanzi sia dalle statistiche che, seppur altalenanti e non sempre allineate tra loro, fotografano uno scenario confortante: nell’anno dell’emergenza, gli italiani che dichiarano di aver letto un libro negli ultimi 12 mesi hanno superato il 60% (61% secondo Cepell-MIBACT-AIE e 62,6% secondo Istat, includendo libri e giornali) e le vendite di libri di carta sembrano battere quelle degli ebook. 

Un dettaglio non secondario, a maggior ragione in un’epoca all’ombra del Covid dove la digitalizzazione delle nostre vite ha raggiunto i massimi livelli e, con lei, anche le vendite online. 

Eppure più passiamo tempo davanti a uno schermo, più desideriamo la carta. Segno forse di un rinnovato bisogno di fisicità, presenza e stimoli anche sensoriali.

Così se da un lato non si può negare l’inevitabile e inarrestabile trend verso i canali digitali, dall’altro non possiamo perderci l’occasione di ripensare i luoghi fisici della cultura in un’ottica di flessibilità, magari tra reale e virtuale. E forse suggerendo a tutta la «filiera» - scrittori, editori, librerie, biblioteche, bookstore online - di fare rete e di spingere sull’acceleratore della vera condivisione per equipaggiare la nave di idee, saperi, competenze. 

In altre parole, per trasformarsi in esploratori capaci di cogliere con coraggio il vento del cambiamento e di andarsi a prendere tutte le opportunità che i nuovi orizzonti riveleranno. 

«Senza libri lo sviluppo della civiltà sarebbe stato impossibile. Essi sono il motore del cambiamento, finestre sul mondo» diceva Schopenhauer.

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Leggi l'articolo "Bisogna saper cogliere le nuove opportunità" su Il Resto del Carlino online >>

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